CONOSCIAMO L'OLIVO...!!!
L'olivo fa parte della famiglia delle oleacee ed è un albero che può
raggiungere i 15 m. circa, sempreverde, ha un caratteristico tronco
cilindrico, rivestito da corteccia bruna e screpolata. La pianta può
superare i 600 anni di vita.
Le sue foglie sono oblunghe, coriacee, di colore verde-grigiastro
nella parte superiore e argentata nella parte inferiore per la presenza di
peli. I fiori sono piccolissimi e di colore bianco, riuniti in racemi. Il
frutto è una drupa carnosa di forma ovale, ricca di olio, che ha
all'interno un seme duro e legnoso, ha buccia liscia e lucida, è di
colore verde quando non è maturo e nero quando lo diventa.
UN PO' DI STORIA
L'albero
d'olivo è una leggenda perché esisteva già 8000 anni fa e da allora ha
accompagnato sempre la nostra storia. I primi a coltivarlo furono le
regioni del Medio Oriente, ma in seguito i Fenici lo diffusero in tutto il
mediterraneo, l'Africa e il sud dell'Europa. Ma i Romani furono quelli che
lo portarono in ogni loro territorio conquistato e facevano pagare i
tributi alle popolazioni sotto forma di olio d'oliva. E furono sempre loro
ad inventare i primi strumenti per spremere le olive e conservare l'olio.
I Romani classificavano l'olio in 5 categorie a seconda del tipo di oliva
da cui provenivano: da olive verdi, da olive più mature, da olive mature,
da olive cadute e da olive passite. Quest'ultimo era destinato agli
schiavi.
ED OGGI...
Oggi l'olio d'oliva viene suddiviso in 4 categorie a seconda della
sua purezza e acidità:
- olio extra vergine d'oliva. E' il
migliore perché non viene sottoposto ad alcun processo di lavorazione
e raffinazione; la sua acidità è inferiore all' 1%.
- olio vergine d'oliva. Non è
raffinato ma ha un'acidità pari al 2%.
- olio d'oliva. E' composto da olio
d'oliva raffinato e olio d'oliva vergine; il suo grado di acidità è pari all' 1,5%.
- olio di sansa. E' composto dalla sansa, cioè del residuo e dall'olio extra vergine di oliva; il suo
grado di acidità è pari all' 1,5%.
Da più di mille anni viene impiegato lo stesso metodo
di raccolta, a mano. E' il più lento e il più costoso ma migliora la
qualità dell'olio e lo si fa da novembre a gennaio. Dopodiché le
olive, che devono essere raccolte mature, vengono portate al
frantoio dove vengono cernite e lavate; vengono separate dalle foglie e
dal picciolo e pressate una prima volta. L'olio di sansa ha invece un
processo di raffinazione totalmente diverso. Solo l'olio extra vergine di
oliva viene pressato una sola volta a freddo ed è per questo il miglior
olio perché con questo processo non vengono alterate né qualità né
proprietà. LE QUALITA'
DELL'OLIO L'olio d'oliva è fondamentale nella dieta
mediterranea perché ha dei benefici sulla salute, infatti i popoli del
sud che sono stati i primi ad usarlo, detengono il record del più basso
tasso di malattie cardiovascolari. L'olio extra vergine di oliva è
costituito da grassi monoinsaturi, acido grasso linoleico, polifenoli,
vitamina E e betacarotene, che favoriscono l'abbassamento del colesterolo
"cattivo" (LDL), alzano quello buono (HDL) e prevengono malattie
cardiovascolari e arteriosclerosi. Inoltre è ipotensivo, emoliente,
lassativo, tonico epatico, è un ottimo rimedio contro l'ulcera gastrica,
calcoli e stipsi. Viene usato anche per massaggiare gengive infiammate e
il decotto di foglie è utile contro i reumatismi, gotta, ipertensione
arteriosa e per guarire ferite e piaghe. L'olio d'oliva da secoli viene
utilizzato per condire agli alimenti, ma ha trovato spazio anche nella
cosmetica. Già dai tempi di Omero si parlava dell'olio per pulire,
igienizzare, ammorbidire la pelle e nutrire i capelli. LE
OLIVE IN CUCINA In cucina
le olive nere, intere o tagliate a fettine per lunghezza o a metà, si
possono usare come guarnizione di pizze, pomodori ripieni e insalate.
Mentre le olive verdi, ripiene di peperone rosso, sono molto decorative
tagliate a fettine per larghezza, ad esempio mettetele sull'occhio di
un pesce che servirete intero. L'OLIO
ITALIANO PROTETTO DALL' EUROPA L'Unione Europea è attiva nel
proteggere la qualità dell'olio d'oliva e nel tutelare i prodotti e le
qualità tipiche di alcune zone. A questo fine ha creato il marchio D.O.P.
(Denominazione di Origine Protetta). La Puglia è la regione che ha avuto
il più alto numero di riconoscimenti D.O.P. e produce il 40% dell'olio
nazionale e il 15% di quello mondiale. L'Umbria è una delle altre regioni
che ha avuto questo riconoscimento ed ha un olio con caratteristiche che lo contraddistinguono dagli altri,
derivanti da una combinazione di fattori ambientali e connessi alle
antiche tradizioni di raccolta e spremitura. Viene coltivato in collina in
terreni ben strutturati e permeabilizzati; il clima di questa regione fa si
che le olive maturino lentamente, abbassando così l'acidità. Un'altra
regione è l' Abruzzo che possiede numerose piantagioni di olivo. Qui ha
origini antiche poiché è stata da
sempre presente nella cultura di questa regione. L'olio abruzzese ha
riscosso negli ultimi anni notevoli successi nel mercato nazionale ed
estero perché ne esistono tante tipologie per tanti oli che sono tra i
primi in Italia per qualità. Anche il Lazio ha avuto la sua denominazione
d'origine protetta per il suo olio e le Marche sono famose in tutto il
mondo per le Olive ascolane, che proprio vicino ad Ascoli hanno il loro habitat originale. Molti hanno decantato la bontà di
queste olive
per la poca presenza di olio e acidi. Citazioni più recenti risalgono a
Papa Sisto V, Puccini, Rossini e Garibaldi. E' un'oliva delicata e nel
mondo è nota la sua principale lavorazione: l'oliva farcita di carne e
fritta all'ascolana. L'Unione Europea ha anche istituito il marchio di
Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) che richiede che almeno una delle
fasi della lavorazione dell'olio avvenga in quel territorio. Questa
riconoscenza è stata assegnata alla Toscana perché produce un olio da
oliveti iscritti ad un albo, fa un raccolta a mano e secondo un preciso
calendario di maturazione, trasformazione e confezionamento dell'olio che
varia all'interno della regione da zona a zona.
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